Paola Oliva Bertelli / Praga, radio clandestina – attivalamemoria

Paola Oliva Bertelli / Praga, radio clandestina

 15,00

Praga, radio clandestina
prefazione di Nicola Tranfaglia
Milano, Terre di mezzo, 2008
pp. 352

 

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Descrizione

Paola Oliva Bertelli
Praga, radio clandestina
prefazione di Nicola Tranfaglia
Milano, Terre di mezzo, 2008
pp. 352 – euro 15,00

È il 1947 e Paola ha solo 15 anni quando Palmiro Togliatti le consegna la tessera del Partito comunista italiano. Da quel momento il Pci diventa il perno della sua vita. Nel 1953 l’autrice espatria clandestinamente: va a Praga per lavorare alla radio del Partito. Solo da oltre cortina la voce del comunismo riesce a rompere la censura dell’Italia del dopoguerra. Poi è la volta di Bucarest, da dove viene espulsa per attività antigovernativa. Al ritorno nel nostro Paese, dopo sette anni di lontananza, inizia a occuparsi di ricerca sociale, senza tralasciare l’impegno politico. La vita privata dell’autrice, con i suoi amori e tradimenti, le sue passioni e la militanza, si intreccia con settant’anni di storia contemporanea vista attraverso gli occhi di chi ancora crede che la politica possa cambiare la società: “Ma io sono felicemente vissuta di utopia. Per tutta la vita”.

Mi chiedevo, quale altro modo avremmo avuto per parlare alla gente e dire la verità, farla ragionare? Quale altra possibilità avevamo se non questa che i cecoslovacchi ci offrivano gratuitamente, per cambiare le cose in Italia? Noi fornivamo una informazione corretta, obiettiva, contro le bugie imbastite dalla radio di Stato in mano alla Dc e al governo. Entravamo nelle case.

Paola Oliva Bertelli, nata a Roma nel 1932, è laureata in Scienze sociali, statistica e sociologia. Ha vissuto oltre cortina negli anni dal 1953 al 1960, a Praga e per un breve periodo a Bucarest, lavorando come giornalista per i programmi radiofonici dell’emittente del Partito comunista italiano. Tornata in Italia ha vissuto tra Roma e Bologna. Si è dedicata agli studi sociali e all’insegnamento universitario. Per molti anni ha collaborato con la cattedra di Sociologia urbana, prima con Giovanni Berlinguer e poi con Franco Ferrarotti. Quindi si è occupata del Museo capitolino del Folklore, oggi Museo di Roma in Trastevere. Ora vive a Bologna.

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