Antonio Dessì / La Maddalena V – attivalamemoria

Antonio Dessì / La Maddalena V

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 7,00

La Maddalena V
memoria 1966-1985
prefazione di Massimo Griffo
Milano, Rosellina Archinto, 1987
pp. 110

 

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Descrizione

Antonio Dessì
La Maddalena V
memoria 1966-1985
prefazione di Massimo Griffo
Milano, Rosellina Archinto, 1987
pp. 110 – euro 7,00

“Maddalena V” è il nome di una barca da pesca e questa è la storia di una barca e dell’uomo che le sta al timone: il dialogo fra loro e con il mare e i gabbiani. Un confronto continuo, nel subdolo accompagnamento di un motore o con le vele al vento, fra il pescatore e il mare, che vuole sempre vedere la faccia del navigante, soprattutto quando si scatena la tempesta o quando il fondale è avaro di pesci. E’ un’avventura rarissima, umile e sapiente, raccontata con una prosa che sa di antico e di pulito come il primo segno delle cose sulla pagina di un nuovo giorno. Fra problemi minuti e vastità di silenzi, la vita di un uomo ricco di coraggio che ha il volto di Ulisse e il cuore di un moderno Robinson Crusoè.

1 recensione per Antonio Dessì / La Maddalena V

  1. Marco

    Come recita la quarta di copertina “Maddalena V è il nome di una barca da pesca e questa è la storia di una barca e dell’uomo che le sta al timone […]. Un confronto continuo fra il pescatore e il mare […]. È un’avventura rarissima, umile e sapiente, raccontata con una prosa che sa di antico e di pulito come il primo segno delle cose sulla pagina di un nuovo giorno”.
    Ci si avvicina ad un testo simile con il rispetto dovuto ad uno scritto che sappiamo essere intimo, con la consapevolezza che è stato prodotto non con l’intento di essere pubblicato, ma come confessione privata, come dialogo col proprio io, come diario di pensieri personali e finanche come traccia del proprio passaggio su questa terra. Un’esperienza di vita, quella di Antonio, legata a doppio filo a quella della sua amata Maddalena V, una piccola imbarcazione in legno compagna di tante giornate spese in mare alla ricerca di un sostentamento faticoso e solitario, spesso crudele, a calare le reti nella speranza che nel riportarle a terra ci fosse quanto bastava a mantenere la famiglia. Una famiglia che tuttavia nelle pagine di questo testo quasi non compare, perché come ci ricorda Antonio “questo scritto è dedicato alla Maddalena V”. È così che anche noi in poco tempo si sale a bordo di questo legno e ci si sente compagni di viaggio di questo moderno Odisseo e vediamo attraverso i suoi occhi le sue stesse albe, ci immaginiamo le sue sfibranti fatiche nel manovrare le reti, riflettiamo con lui sul senso più profondo di questa vita e sul posto che in essa ciascuno di noi occupa.

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