Descrizione
Cominciammo così la nostra vita
Storia di una donna libera nella Milano del Dopoguerra
prefazione di Guido Barbieri
Milano, Terre di mezzo, 2025
p. 224 con ill. – € 14,00
il testo di Albertina Castellazzi ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2024: la scheda
dalla motivazione della Giuria Nazionale:
Albertina racconta le pieghe della guerra civile con uno stile assolutamente personale, di una precisione chirurgica, fatto di flash fulminei e dettagli ad alta definizione. Memorabile la pagina che descrive senza eufemismi l’uccisione degli zii dopo l’armistizio perché ritenuti collaboratori dei nazisti. La fine della guerra vede il ritorno delle figlie in una Milano dove mancava la luce, il cibo, la stoffa per i vestiti, ma è anche una città alle soglie di una grandissima trasformazione.
In questa straordinaria memoria, che ha lo stesso passo di un romanzo di formazione, lo sguardo di Albertina sul padre è di particolare interesse. Lui è volitivo, perentorio, un uomo forte che impone regole ferree ma non riesce a tenere unita la famiglia, che piano piano si sgretola. La sorella maggiore, Elisabetta, scappa, mentre Piera, malata di depressione, si suicida nel 1956. Albertina, che soffre di episodi di epilessia, stenta negli studi e sembra destinata a un ruolo marginale, a lasciare la scuola per custodire la casa. Ma a quella gabbia si ribella: ama leggere e scrivere, e anche grazie alla forza che trae dall’amore per i libri, lotta per ottenere un diploma magistrale per insegnare alla materna. Questo impiego sarà il primo passo di un’emancipazione che passa anche per la morte del padre, nel 1958, e che tesse un legame strettissimo con la sorella che le rimane accanto.
“Cominciammo così la nostra vita di donne libere, io avevo 21 anni, Anna 24.”
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