Cecilia Tratzi / 1968: diario di un’occupazione – attivalamemoria

Cecilia Tratzi / 1968: diario di un’occupazione

 8,00

Cecilia Tratzi
1968: diario di un’occupazione
Roma, Editrice LiberEtà, 2009
pp. 144

 

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Descrizione

Cecilia Tratzi
1968: diario di un’occupazione
Roma, Editrice LiberEtà, 2009
pp. 144 euro 8,00

Nel dicembre del 1968 in cui l’autrice, insieme ad altre ottantuno giovanissime operaie, occupa la fabbrica di abbigliamento Ar-Co-Co di Elmas, per rivendicare il diritto alla retribuzione e al miglioramento delle condizioni di lavoro: il diario di quei giorni. Nella motivazione del Premio LiberEtà, è detto che “ il libro ricostruisce un momento di svolta della vicenda della protagonista e delle altre operaie coinvolte, che dall’episodio dell’occupazione acquistarono definitivamente una coscienza sindacale, fatta di impegno quotidiano, di coerenza e di solidarietà. Rappresenta inoltre un momento emblematico del più grande processo di emancipazione della donna e delle trasformazioni dei rapporti sindacali da una dimensione privatistica e familiare, fatta di ricatti e favori, a una dimensione costruita su valori condivisi e riconosciuti, e cioè su diritti e doveri reciproci”.
E’ stato quasi per caso che Cecilia Tratzi ha ripreso in mano, e spedito al concorso, il diario di un’esperienza giovanile la cui ampiezza formativa oltrepassa la sfera del lavoro per diventare formazione sociale, politica, emotiva. Ci ha così restituito una testimonianza di prima mano di un episodio, e insieme di un’atmosfera, che ben esprimono i primi fermenti delle trasformazioni che hanno avuto inizio proprio in quegli anni.
“Prima di arrivare a decidere l’occupazione,abbiamo dovuto lottare non poco con le nostre colleghe. Non tutte erano d’accordo nel corso dell’ultima riunione che si è tenuta con i dirigenti del nostro sindacato. Solo la metà di noi era favorevole. Alcune avevano espresso timore per le possibili conseguenze alla nostra ribellione, altre erano spaventate e preoccupate per il fatto che saremmo rimaste fuori di casa per chissà quanto tempo, altre ancora volevano certezze circa il risultato finale .E’ stato un momento di gioia, quando, una per una, abbiamo visto arrivare, con le favorevoli, anche le contrarie e coloro che, non iscritte al sindacato e refrattarie a ogni forma di lotta, si erano dichiarate libere di non partecipare.”
E così, in un alternante crescendo di speranze e incertezze, di azioni e di attese, di gioie e di delusioni, trascorrono tredici faticosi giorni nei quali prendono forma nelle giovani protagoniste un cambiamento e una consapevolezza nuova: quella di poter incidere a tutti i livelli sulla propria realtà, come lavoratrici e come donne “nuove”, più sicure e assertive.
Una bella storia di solidarietà e di crescita, raccontata giorno per giorno da Cecilia con sobria e tenera precisione giovanile, che ci fa riflettere sull’oggi. Per le evidenti differenze, certo, ma anche per il richiamo al valore della lotta per i propri diritti e la propria dignità. (Recensione di Maria Lucia Moica)

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