Il diritto di salvarsi – attivalamemoria

Il diritto di salvarsi

 14,00

Il diritto di salvarsi
Storie  migranti
Milano, Terre di mezzo, 2023
p. 248 con ill.

 

Descrizione

Il diritto di salvarsi
Storie  migranti
Milano, Terre di mezzo, 2023
p. 248 con ill. – € 14,00

Antologia dei racconti finalisti del concorso DiMMi, Diari Multimediali Migranti 2021.

a cura di Natalia Cangi, Alessandro Triulzi
con le illustrazioni di Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin, Maria Virginia Moratti, Fausto Tormen

prefazione Annalisa Camilli
postfazione Alba Maria Ospina

opere di Khayam Ali, Trésor Patrick Dominique Bikei, Dolores Blasco Rodi, Brandon Michael Cleverly Breen, Ndeye Mariéme Fall, Zakia Jafari, Maniijeh Moshtagh Khorasani, Maria Pia Lazo Hernandez, Justin Magloire Mbouna, Giovana Mirabelli Guaragna, Ibrahim Ndiaye, Madiana Nuredini, Yvette Nadine Samnick, Ntigui, Mihaela Šuman, Laura R. Takacs

Due fratelli si abbracciano attraverso le sbarre, piangono, provano a toccarsi. Mohammed è scampato al peggiore naufragio della storia recente del Mediterraneo, ma non ha neppure potuto avvertire la famiglia di essere ancora vivo. Fadi, il fratello, è arrivato a Kalamata, in Grecia, a cercarlo ed è riuscito a vederlo attraverso la recinzione, ma le autorità greche non hanno permesso ai due ragazzi di incontrarsi, così come non hanno fatto niente per aiutare i sopravvissuti del naufragio a contattare le loro famiglie. L’abbraccio di Mohammed e di Fadi attraverso le sbarre è diventata l’immagine struggente di un’umanità che si ritrova, mentre la disumanità trionfa: un’imbarcazione con settecentocinquanta persone a bordo è affondata in uno dei punti più profondi del Mediterraneo e per ore i guardacoste greci e le autorità di frontiera europee sono stati a guardare, non sono intervenuti in loro aiuto, nonostante sapessero della loro presenza e del pericolo che stavano correndo. Nella stiva c’erano cento bambini: si fa fatica a immaginarseli cento bambini che s’inabissano, mentre un motopesca azzurro sprofonda con il suo carico di persone. Le autorità greche hanno addirittura accusato i migranti, le persone su quell’imbarcazione, di non volere essere salvate. Hanno detto che stavano andando in direzione dell’Italia e hanno rifiutato i soccorsi, ma le loro ricostruzioni sono smentite dalle testimonianze dei sopravvissuti e da molte altre evidenze. Per ore le persone su quell’imbarcazione hanno chiesto aiuto, sono state avvistate dalle autorità greche ed europee, ma nessuno e intervenuto per salvarli. Omissione di soccorso.
Mentre questo libro va in stampa nel Mediterraneo si è consumato il peggiore naufragio della storia recente, l’ennesimo. E questa volta l’opinione pubblica europea sembra distante, indifferente, completamente anestetizzata, peggio; incattivita, capace di prendersela con le vittime. La conduttrice di un programma d’informazione su una tv greca si è lamentata che tutte le ambulanze del Peloponneso stessero accorrendo a Kalamata, per soccorrere un centinaio di sopravvissuti del naufragio. E questo sembra il sentimento più diffuso: la criminalizzazione delle vittime. I morti sono morti e basta, se la sono andata a cercare. E i vivi, devono scontare di essere sopravvissuti.
Questi racconti e questi diari – come l’abbraccio dei due fratelli palestinesi a Kalamata – sono l’umanità che tracima oltre le sbarre, contengono le voci di chi ha attraversato il confine e raccontano un’altra storia, disturbano, dicono chi siamo davvero. E cosi preparano il crollo dei muri e la possibilità che ci sia un futuro.
[dalla prefazione di Annalisa Camilli]

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